Fame nervosa: 3 suggerimenti utili a tutti!

E’ da poco passata l’ora del pasto, avete mangiato regolarmente, ma siete comunque calamitati al frigorifero o alla credenza per placare qualcosa… Avvertite come un vortice travolgente che sentite di dover sedare con il cibo. No, solitamente non avete fame, anzi… Nella maggioranza dei casi sapete bene che dopo aver divorato il dolce del momento vi sentirete con molta probabilità in colpa.

In questi, così come in altri casi, si può parlare di “fame nervosa”, cioè un desiderio travolgente di mangiare che non risponde ad un bisogno fisiologico, ma ad un preciso stato emotivo. Ansia, paura, rabbia, noia e solitudine vengono spesso fronteggiate con condotte alimentari impulsive, volte a sedare uno stato d’animo percepito come invadente.

Cosa fare?

Ecco 3 consigli utili:

  • Se non siete fisicamente affamati, bensì attratti da una precisa voglia, può darsi che abbiate fame di qualcos’altro. Molti si rifugiano nel cibo perché molto più facile e comodo da raggiungere, ma la loro necessità è spesso affettiva, realizzativa, relazionale. L’unica cosa che quella golosità soddisfatta può darvi è una gratificazione temporanea ed illusoria, seguita dal rimorso e dalla colpa. Meritate molto più di questo;
  • Se quella fame nervosa continua ad attrarvi, immaginate come solitamente vi sentite dopo averla soddisfatta. Provate a creare l’immagine della vostra apparente sazietà, di cui ogni volta sentite ampiamente il peso, e provate a chiedervi se ne vale veramente la pena;
  • Provate a nutrire la vostra fame emotiva con ciò che può veramente appagarla. Se siete soli o annoiati, provate a fare un piccolo progetto per voi (provate a immaginare di cosa avete appetito, cosa può farvi davvero piacere); se siete impauriti, provate a fronteggiare pian-piano il vostro ostacolo.

 

L’ingordigia è un rifugio emotivo: è segno che qualcosa ci sta divorando” P. De Vries

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