Disturbi d’Ansia

PANICO

Il panico può esser definito come la forma più estrema della paura. L’escalation di sensazioni fino al panico avviene in un brevissimo e folgorante istante, dominato dalla percezione di un’incontenibile paura di morire o di perdere il controllo di sé, di impazzire.

La paura estrema porta la persona a mettere in atto dei tentativi di soluzione o di controllo della situazione che, come spesso accade, piuttosto che risolvere il problema lo mantengono e lo incrementano, creando un circolo vizioso caratterizzato da:

  • Un tentativo di controllo della paura e delle sue manifestazioni organiche, attraverso un generale e continuo ascolto dei segnali del proprio corpo; un tentativo di controllare in ogni modo le proprie sensazioni e reazioni ansiogene. Proprio questi tentativi inseriscono la persona in un vero e proprio paradosso per cui più si cerca di controllare la paura, più essa aumenta;

  • L’evitamento delle situazioni potenzialmente pericolose, che reiterato nel tempo porta, dal punto di vista della percezione di sé, a dubitare sempre più delle proprie capacità e a limitare progressivamente la propria libertà di movimento;

  • La richiesta di aiuto che consente alla persona di affrontare le situazioni che non può evitare con l’aiuto di qualcuno. Un aiuto che diviene presto la stampella della quale non si può fare a meno, nonché la conferma del proprio stato d’incapacità personale.

La ripetizione di tali tentate soluzioni per qualche mese porta alla strutturazione di una sindrome da attacchi di panico.

Obiettivo della Terapia Breve-Strategica è quello di rompere il circolo vizioso delle tentate soluzioni, attraverso specifici stratagemmi che portano la persona a superare completamente e definitivamente il problema e, successivamente, ad acquisire piena libertà e piena consapevolezza delle proprie risorse personali.

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PAURA DI UN ANIMALE, UN OGGETTO, UN VEICOLO O UNA SITUAZIONE SPECIFICA

La paura, essendo la più primitiva delle nostre sensazioni, svolge la funzione di attivare l’organismo in situazioni di pericolo. In ogni caso, quando supera un certo limite diviene patologica, arrivando ad influenzare significativamente il nostro vivere.

Ai suoi estremi, essa coinvolge mente e corpo in una sequenza reattiva così rapida da anticipare qualunque pensiero. La paura diviene così un nemico, un’ombra sinistra che non ci abbandona mai, che ci sconvolge la vita, che ci fa sentire braccati.

Quando la paura patologica si riferisce ad uno specifico oggetto, come animali, armi, l’aereo, la macchina, l’esposizione in pubblico, l’arrossire, ecc, si parla di fobia specifica.

In ottica strategica, i principali tentativi di fronteggiamento della paura che la persona mette in atto sono rappresentati da:

  • Socializzazione del problema, ritenendo che parlare aiuti ad esorcizzare la paura e che rendendo partecipi gli altri della propria fobia si possano trovare, in caso di necessità, delle vere e proprie ancore di salvataggio. In realtà, più si parla di una paura, più questa si amplifica acquisendo sempre più importanza, una valenza sempre più elevata e legittima;

  • Evitamento dell’esposizione nei confronti della situazione o dell’oggetto della paura, provocando una conseguente sensazione d’incapacità e limitazione che non potrà che aumentare nel tempo, al di là di una prima illusoria sensazione di salvezza;

  • Richiesta di aiuto in caso di necessità. Gli altri divengono la stampella alla quale la persona si appoggia. Questo, se da un lato fa sentire la persona al sicuro e protetta, dall’altro fa sì che senza aiuto si senta sempre più incapace.

Quando la paura patologica si riferisce a più situazioni, viene invece definita usualmente generalizzata e sfocia nella maggioranza dei casi in un disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia.

Obiettivo della Terapia Breve-Strategica è quello di rompere il circolo vizioso delle tentate soluzioni, attraverso specifici stratagemmi che portano la persona a superare completamente e definitivamente la fobia e, successivamente, ad acquisire piena libertà e piena consapevolezza delle proprie risorse personali.

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PAURA DI PARLARE IN PUBBLICO

Rientrano in questa tipologia, in un Modello Strategico, le persone che si sentono continuamente giudicate e sotto osservazione da parte di:

  • Altri specifici (la persona si sente perseguitata, maltrattata o mal giudicata – ad esempio dal datore o da un collega di lavoro, dai genitori, da presunti amici, da parenti a vario titolo, vicini di casa invidiosi – verso i quali sviluppa una rabbia incontenibile con possibile evitamento del contatto o, all’opposto, ricerca di scontro con il presunto aguzzino);

  • Qualsiasi persona, anche sconosciuta (la persona si sente perseguitata, maltrattata o mal giudicata ad opera di qualsiasi persona dovesse incontrare per strada o in un locale, sul posto di lavoro, ecc. Anche in questo caso, la persona sviluppa una rabbia incontenibile nei confronti dei presunti persecutori con possibile evitamento del contatto o, all’opposto, ricerca di scontro con il presunto aguzzino).

Obiettivo della Terapia Breve-Strategica è quello di rompere il circolo vizioso di tentate soluzioni, attraverso specifici stratagemmi che portano la persona a superare completamente e definitivamente la fobia sociale per poi acquisire piena consapevolezza di come funzionava il proprio problema e di come sia stato possibile affrontarlo e vincerlo grazie ad un’attivazione guidata delle sue risorse personali.

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ANSIA GENERALIZZATA

La persona con disturbo d’ansia generalizzato può definirsi generalmente ansiosa in riferimento a diverse possibilità, le più frequenti delle quali sono:

  • Un passato costellato da una serie di eventi o disastri, realizzati o subìti, dai quali non riesce a liberarsi;

  • Un senso d’incapacità che la pervade e che fa sì che si trattenga dall’agire per il timore di non fare la cosa giusta o che si forzi in direzioni più semplici da affrontare, ma che non corrispondono ai propri desideri e non soddisfano le proprie aspettative;

  • La sensazione/paura che possano accadere eventi al di fuori del proprio controllo assimilabili a delle catastrofi, originando delle vere e proprie profezie negative;

  • Il timore di essere rifiutata nelle relazioni, che spinge la persona ad evitare occasioni di contatto, alimentando in questo modo una sfiducia nei confronti di se stessa e degli altri e negandosi la possibilità di correre il rischio di creare rapporti soddisfacenti.

Si tratta di situazioni che possono divenire invalidanti o limitanti e che in genere creano insoddisfazione per cui la persona, pur potendo vivere senza una sofferenza apparentemente eclatante, si sente generalmente castrata nelle proprie possibilità di realizzazione.

Obiettivo della Terapia Breve-Strategica è quello di rompere il circolo vizioso citato, attraverso specifici stratagemmi che portano la persona a superare completamente e definitivamente il problema e, successivamente, ad acquisire piena consapevolezza di come esso funzionava e di come sia stato possibile affrontarlo e vincerlo grazie ad un’attivazione guidata delle proprie risorse personali.

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DISTURBO OSSESSIVO – COMPULSIVO

Sulla base di una paura, la persona mette in atto una serie di comportamenti atti a:

  • Porre rimedio a qualcosa che è accaduto (controllare di aver chiuso il gas prima di uscire per evitare che la casa scoppi, lavare le mani dopo aver toccato qualcosa ritenuto sporco per evitare di contaminare la casa, ripetere una formula mentale dopo aver compiuto un’azione ritenuta punibile per espiare le proprie colpe, ecc);

  • Prevenire che accada qualcosa di temuto (fare la doccia prima di andare a letto tutte le sere perché il letto non si contamini, controllare che tutte le porte siano chiuse prima di andare a letto, ordinare la propria casa in modo che nulla sfugga al proprio controllo, ecc);

  • Propiziare che accada ciò che si desidera (indossare una specifica maglia per affrontare situazioni particolari pena l’impossibilità di farlo, ripetere formule mentali specifiche perché questa proceda nel modo adeguato, salire le scale iniziando con il piede destro e scenderle con il piede sinistro, ecc).

Nonostante alcuni dei comportamenti descritti, che in ogni caso rappresentano solo una parte del ventaglio di possibilità, possano apparire comunemente adottati da diverse persone senza per questo rientrare nella patologia, il problema insorge nel momento in cui essi divengono una limitazione per la persona. Infatti, reiterati nel tempo e in diverse circostanze, tali comportamenti divengono vere e proprie compulsioni delle quali la persona non riesce a fare a meno. La persona è consapevole dell’assurdità delle proprie azioni, ma non riesce ad evitare di metterle in atto, talvolta coinvolgendo il proprio sistema familiare che diviene così ostaggio del problema.

La Terapia Breve-Strategica, utilizzando la stessa logica di funzionamento del problema, va a rompere il circolo vizioso che incatena la persona al disturbo, per poi farla divenire consapevole dei meccanismi disfunzionali di mantenimento del problema, fino alla sua totale risoluzione.

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IPOCONDRIA

Si esplica nella paura o nella certezza di avere una malattia, per risolvere la quale, secondo un’ottica strategica, vengono messe usualmente in atto dalla persona le seguenti tentate soluzioni:

  • Continuo ascolto dei segnali del proprio corpo, costantemente interpretati come indizio di malattia;

  • Consultazione di specialisti e di internet con conseguenti periodici check-up delle proprie funzioni organiche. Il referto negativo o la rassicurazione del medico si esaurisce in poco tempo, ovvero fino all’individuazione di un nuovo segnale di allarme;

  • Socializzazione a familiari o amici che, nel tentativo di rassicurare, fanno sentire non compresa la persona che si arrocca sempre più sulla propria credenza disfunzionale.

Obiettivo della Terapia Breve-Strategica è quello di rompere il circolo vizioso citato di tentate soluzioni attraverso specifici stratagemmi che portano la persona a superare completamente e definitivamente il problema e, successivamente, ad acquisire piena consapevolezza di come lo stesso funzionava e di come sia stato possibile affrontarlo e vincerlo grazie ad un’attivazione guidata delle sue risorse personali.

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DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS

Il Disturbo Post-Traumatico da Stress è caratterizzato dallo sviluppo di sintomi tipici in seguito all’esposizione ad un fattore traumatico estremo, ad un evento che comporta morte, lesioni o altre minacce alla propria integrità fisica o a quella di un’altra persona. Il trauma viene continuamente rivissuto e gli stimoli ad esso associati vengono generalmente evitati, generando fobie per oggetti, animali o situazioni che hanno a che fare con il trauma subito.

I principali esempi di eventi traumatici possono essere combattimenti militari, aggressioni personali (violenza sessuale, attacco fisico, scippo, rapina, ecc), rapimenti, essere presi in ostaggio, disastri naturali o provocati, gravi incidenti automobilistici, ricevere una diagnosi di malattia minacciosa per la vita.

La persona tenta di fronteggiare il problema:

  • Lamentando ricordi ricorrenti ed intrusivi dell’evento o sogni sgradevoli fino al raggiungimento di veri e propri flashback che possano portare a veri e propri stati dissociativi;

  • Evitando o tentando di scacciare/fuggire ogni pensiero, attività o situazione che possa ricordare l’accaduto;

  • Sforzandosi di controllare ogni stato di allarme ed irrequietezza legato all’evento passato col risultato paradossale di mantenere in vita ed alimentare tali pensieri/immagini nella propria mente.

Obiettivo della Terapia Breve-Strategica è quello di rompere il circolo vizioso citato di tentate soluzioni attraverso specifici stratagemmi che portano la persona a superare completamente e definitivamente il problema e, successivamente, ad acquisire piena consapevolezza di come lo stesso funzionava e di come sia stato possibile affrontarlo e vincerlo grazie ad un’attivazione guidata delle sue risorse personali.