La relazione come trappola: perché non riusciamo a uscirne?

Pur sapendo che non funziona, perché ci ostiniamo a perseverare in quella storia, in quella relazione? Cosa ci porta a credere che le cose cambieranno o si aggiusteranno col tempo, nonostante ormai i segnali siano chiari?

A volte, ci accontentiamo di relazioni scadenti o addirittura dannose, incapaci di romperne gli schemi, uscire dalla stessa storia, accettare o cavalcare un cambiamento che, seppur drastico, appare inevitabile.

Quali sono i motivi principali che abbracciano questa difficoltà?

  1. Paura del futuro: Il fattore più ricorrente è sicuramente la paura di ciò che avverrà dopo tale rottura; la paura di ciò che si dovrà affrontare. Timorosi, scettici o addirittura svogliati su ciò che dovrà essere affrontato, scegliamo di mantenere lo status quo, dimenticando che è proprio quella condizione che ci sta devastando.
  2. Bassa autostima: Spesso, tendiamo a credere che, nonostante tutto, non possiamo ambire a chissà che cosa, per cui “tanto vale accontentarsi, in fondo non ci manca niente“. In altre parole, ci stiamo raccontando che, per come siamo fatti e per com’è il Mondo, non possiamo lamentarci. Anzi, probabilmente il malessere avvertito non è altro che una semplice sensazione che passerà… Forse.
  3. Fragilità emotiva: Non è raro assistere e subire veri e propri tentativi di manipolazione da parte del partner, non appena questo percepisce di essere lasciato. E così, ostaggio del combattimento emotivo, possiamo scegliere di concedere un’ulteriore possibilità al rapporto, l’ennesima.
  4. Risorse impiegate: Quanto più si è investito in un rapporto, tanto più sarà difficile archiviarlo. Secondo un principio di coerenza interna, tenderò a credere ciò che ho sempre desiderato sia vero, anche se adesso lo è molto meno.

Frequentemente può capitare di interrogarci (fino a ossessionarci) sul da farsi. Altrettanto di frequente, molte risposte le abbiamo, ma non siamo capaci di abbracciarle. Perché il futuro ci spaventa, non vi sono certezze. E parafrasando Nietzsche in proposito, per l’essere umano una spiegazione che sappiamo essere sbagliata è migliore di nessuna spiegazione. Tanto vale restare (nell’errore).

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