Io dallo Psicologo?

I PRINCIPALI LUOGHI COMUNI LEGATI ALL’ANDARE DALLO PSICOLOGO

  • SI VA DALLO PSICOLOGO SE SI E’ MATTI O COMUNQUE NON-NORMALI: La stragrande maggioranza delle persone che richiedo un sostegno o un supporto di tipo psicologico non presenta una malattia mentale o un disturbo conclamato. Molte delle persone che richiedono la consulenza di uno psicologo cercano aiuto per superare difficoltà o problemi del quotidiano (problemi relazionali, stress, sofferenze e dolori dovuti a mancanze, ansia, problemi con i figli, ecc);
  • IO NON HO BISOGNO DI NESSUNO. SONO ABBASTANZA BRAVO PER CAVARMELA DA SOLO: Il fatto che esistano persone con maggiori risorse rispetto ad altre non significa che tutti le sappiano utilizzare in modo adeguato e funzionale. Anche la persona più brava ed intelligente può cadere vittima di un disagio, di un dolore o di una difficoltà. Una prospettiva esperta ed esterna può aiutare la persona ad aumentare le proprie possibilità di scelta, favorendo l’adozione di posizioni più efficaci al raggiungimento dell’obiettivo ed orientare le proprie capacità verso scenari più funzionali;
  • SI VA DALLO PSICOLOGO PER SFOGARSI: La figura dello psicologo è ben diversa da quella del “buon amico con cui confidarsi”. La tecnica, così come la comunicazione e la relazione che si costruisce e si utilizza all’interno di un contesto terapeutico, si differenzia notevolmente da ciò che viene promosso, con le migliori intenzioni, da una persona di fiducia, ed è principio cardine di un processo di problem-solving senza il quale sarebbe molto difficile raggiungere risultati concreti;
  • SI VA DALLO PSICOLOGO PER ESSERE ANALIZZATI O PER PARLARE DELLA PROPRIA INFANZIA: Anche questo mito è fra i più resistenti, ma già da decine di anni la maggior parte delle scuole di pensiero psicologico preferisce concentrarsi sul disagio e sulla sua manifestazione presente, quindi su ciò che accade “qui ed ora”, evitando di dilungarsi eccessivamente sull’intera storia della persona e dei suoi familiari;
  • DALLO PSICOLOGO NON SI RISOLVONO I PROBLEMI, MA SI CONOSCE MEGLIO SE’ STESSI: La maggior parte delle persone che si rivolge ad uno psicologo porta un problema da risolvere o dei sintomi di sofferenza di cui ci si vuole liberare. La conoscenza di se stessi non è correlata al processo di problem-solving, ma può accompagnare il processo stesso, promuovendo un vero e proprio effetto scoperta;
  • PRIMA DI ANDARE DALLO PSICOLOGO VOGLIO FARMI PRESCRIVERE QUALCOSA DAL MIO MEDICO. SE AVRO’ ANCORA BISOGNO, ANDRO’ IN UN SECONDO MOMENTO: La figura ed il lavoro dello psicologo è cosa ben diversa rispetto a ciò che fa il medico. Quest’ultimo interviene secondo un approccio medico, spesso farmacologico, il più delle volte inadeguato alla risoluzione di un problema che ha natura psicologica. L’attenuazione dei sintomi per mezzo della medicina non equivale all’assunzione di una prospettiva funzionale per la persona, per cui è possibile affermare di aver superato un problema. Inoltre, l’invio spesso tardivo da parte del medico, può comportare situazioni di dipendenza farmacologica, più difficili da superare per la persona stessa.

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