Tra fato e vittimismo: Quando la sfortuna si accanisce sulla nostra vita.

Una delle tendenze più diffuse dell’uomo moderno è di credere che, in periodi di particolare sfortuna o in cui il fato è piuttosto beffardo, si possa cadere vittime di qualche “maledizione” o di qualche crudele scherzo del destino.

In realtà, nella maggior parte dei casi, è proprio tale credenza ad influenzare negativamente le nostre percezioni, per cui ogni evento viene letto e percepito in virtù di tale pensiero. Chi vive questa sorta di sindrome tende a sentirsi vittima del Mondo e del fato. Possono esserci veri e propri rituali, o delle frasi scaramantiche volte a prevenire eventuali minacce e a esorcizzare ciò che più si teme.

E’ vero, può capitare a tutti di subire delle vere e proprie sciagure tutte in una volta, come di essere bersagliati da una serie di negatività… Allo stesso tempo, è utile distinguere una sensazione di fragilità emotiva, dovuta agli eventi capitati, da un atteggiamento vittimistico che non fa altro che amplificare le conseguenze degli eventi. Non solo: l’atteggiamento vittimistico predispone l’individuo a percepire come negativi anche gli stimoli e gli eventi che possono non esserlo, ma che vengono letti in tal modo a causa della ferma credenza che qualcosa di spaventosamente fatale si sta accanendo su noi.

La diffusione di questo tipo di pensiero è molto più frequente di quanto crediamo e colpisce quotidianamente moltissime persone. Basta che ci alziamo la mattina, rompiamo una tazza mentre prepariamo la colazione, troviamo traffico di modo da far tardi al lavoro e, tornando a casa, ci becchiamo l’ennesima multa o tassa da pagare. Se nel pomeriggio ci arriva anche una telefonata sconosciuta possiamo già cominciare a pensare: “Adesso cosa c’è…!!!“, “Cosa mi riserverà ancora questa giornata?“, “Cosa ho fatto di male oggi?“, “Quando finirà questa maledizione?“, ecc.

Se quella che può esser semplicemente letta come una “giornata no” dovesse poi ripetersi nei giorni seguenti, ecco che la probabilità di cominciare a temere qualche accanimento del fato cresce esponenzialmente.

A livello comportamentale, tale sindrome si alimenta e si rafforza di tutti quei tentativi fallimentari che la persona attua per prevenire o fronteggiare la sfortuna, nella speranza di essere risolutivo. In verità, proprio per il fatto di essere messi in atto, tali tentativi non fanno altro che rafforzare la credenza erronea che ci sia una maledizione da combattere, rendendo la realtà delle cose ancor più distorta.

Quella che era solo una percezione negativa e distorta della realtà ha adesso creato effetti veramente concreti, arrivando a farci temere qualunque cosa e a lanciare profezie sul nostro prossimo-immediato futuro.

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